Tab Article
Un diario senza date. Per essere un diario potremmo trovarci di fronte a un'insolita situazione. Ma qui non c'è bisogno di date, perché l'autrice, pur scrivendo seguendo un cursus temporale, non ha bisogno di immortalare ciò che il suo stato d'animo le detta in un dato e preciso momento. Lo fa così, come le viene, in maniera tanto istintiva quanto riflessiva e può passare un mese o un anno tra un pensiero e l'altro, le cose non sarebbero diverse. È il diario di una donna che a cinquant'anni si trova di fronte la propria infelicità. Perché, fondamentalmente, di questo si tratta: si possono vivere gioie, amori, passioni, si può vedere un figlio crescere ed esserne orgogliosi, ma dai sentimenti, quelli veri, nascosti negli strati più profondi del proprio io, da quelli non si può sfuggire. E se il senso di delusione, malessere, impotenza, eterna insoddisfazione li sentiamo attaccati alla nostra pelle giorno dopo giorno, allora non si può chiamarla in altro modo se non "infelicità".